INDIE STORM INTERVISTE:
HAND ON HEART
Benvenuti nel futuro della musica con INDIE STORM, il palcoscenico che illumina i talenti emergenti del panorama indipendente.
Il diciassettesimo appuntamento si apre con gli HAND ON HEART, che ci propongono "ROSES ".
L'intervista è condotta da Arianna Rebel alla quale gli artisti rivelano le loro ispirazioni e ambizioni.
Un'esperienza esclusiva per scoprire il cuore pulsante della scena musicale indipendente e scoprire i suoni che definiranno le prossime tendenze.
Per informazioni scrivete a info@thunderrock.it.
Intervista scritta a cura di Arianna Rebel
1. Come è nata la vostra band?
Ci siamo formati nel 2017. Io (Alessandro Moschini) e Sergio Leonetti suonavamo già insieme negli anni ottanta nei G.L.A.S., gruppo AOR con il quale pubblicammo l'EP "Audax Vincit", oggi considerato un disco di culto ricercato dai collezionisti del metal italiano anni ottanta.
Con Gianluca Niccoli ci siamo conosciuto ad un concerto ed è subito nata una bella sintonia. Noi tre abbiamo subito legato e forti di questa alchimia/amicizia ci siamo messi alla ricerca di un chitarrista ed è arrivato Christian Evans che ha risposto ad un nostro annuncio e con il quale abbiamo legato subito. Cosi sono nati gli HAND ON HEART.
2. Quali sono le vostre principali influenze musicali?
Siamo nati e cresciuti con l'hardrock degli anni 70/80 di band come Deep Purple, Led Zeppelin, Bon Jovi, Van Halen, Europe, Whitesnake e molte altre, troppe da menzionare qui. Però ascoltiamo musica di tutti i tipi e veniamo da esperienze musicali diverse e variegate e questo è un bene perché riusciamo ad inserire altre contaminazioni nella nostra musica.
3. Come descrivereste il vostro stile musicale?
Le etichette poco si addicono al nostro carattere anche perché su "Space" si possono appunto trovare contaminazioni di vari generi dall'hard rock al blues fino ad arrivare al folk.
Però, giusto per dare un'idea ad un potenziale ascoltatore, diciamo che quella che più si avvicina al nostro stile è AOR/Hard Rock/FM Rock.
4. Come nasce una vostra canzone?
Generalmente si parte da una musica. Ognuno di noi ha sempre un registratore portatile dove salva le proprie idee. Diamo prima la struttura musicale e la linea vocale alla canzone, dopodiché una volta raggiunto il risultato che ci soddisfa si passa alla stesura del testo.
5. Qual è il processo di scrittura dei testi?
Dipende dall'ispirazione del momento e da cosa la canzone si presta più a trattare. A volte succede che mentre proviamo la struttura viene fuori una frase a caso che suona bene nel ritornello ed intorno a quella frase viene costruito tutto il testo. A volte, come nel caso della title track "Space", il testo viene ispirato dalla vista e dal profumo di un luogo attorno a cui viene costruita una storia. "Space" è stata scritta sull'Isola di Ischia e nel testo abbiamo legato il panorama ed il profumo dei limoni ad una storia d'amore.
6. Come decidete quali canzoni includere in un album?
Diciamo che non c'è un criterio di selezione, nel senso che quando iniziamo a provare un brano è perché ad una prima analisi abbiamo capito che ci piace e ci lavoriamo su. Appena raggiungiamo il numero di canzoni stabilito per il nuovo lavoro iniziamo subito le registrazioni ma non ci sono brani da scartare ed altri no. Tutt'al più discutiamo di come disporli sull'album, ossia in quale posizione. Di solito cerchiamo di fare un giusto bilanciamento tra brani più veloci ed altri più lenti.
7.Qual è il vostro luogo preferito dove suonare?
Il palco dovunque esso sia. Non c'è un posto preferito in cui suoniamo. A noi basta incontrare il pubblico ai nostri concerti, che si diverta e rimanga contento del nostro show. Il palco è casa nostra.
8. Cosa possiamo aspettarci dal vostro prossimo album?
Sicuramente la stessa passione e la stessa onestà che abbiamo messo in "Space". Amiamo molto quello che facciamo e penso che questo sia trasparso molto bene a giudicare dalle recensioni e dai giudizi degli ascoltatori. Siamo sicuri che questo verrà fuori anche sul prossimo disco.
9. Quali sono i vostri piani per il prossimo anno?
Sicuramente suonare dal vivo il più possibile e continuare la promozione a tappeto di "Space". In contemporanea inizieremo a lavorare sui brani del nuovo album. Abbiamo già delle buone idee da buttare giù ma ci vuole tempo per scrivere, registrare e pubblicare. Quindi prima iniziamo meglio è.
10. Cosa fate nel tempo libero quando non siete impegnati con la musica?
Passiamo il tempo con le nostre famiglie. Inoltre coltiviamo tutti altri interessi come il cinema, il teatro, la lettura e lo sport. Io (Alessandro Moschini) e Gianluca Niccoli ad esempio abbiamo la passione per la Formula 1 e siamo Ferraristi sfegatati. In generale cerchiamo sempre di stare in contatto con la natura e di mantenerci sempre impegnati e curiosi. E' il sale della vita.
Recensione a cura di Drew
"Roses," l'ultimo singolo dei Hand On Heart, accoglie il suo pubblico con un suono che richiama vividamente l'era musicale degli anni '80.
La canzone si apre con un'introduzione di chitarra che cattura immediatamente l'attenzione dell'ascoltatore, evocando un senso di nostalgia per gli anni '80. La voce del cantante entra in scena con una potenza e una chiarezza che sono difficili da ignorare.
Man mano che la canzone progredisce, la sezione ritmica diventa sempre più prominente, con il basso che fornisce una linea melodica solida e la batteria che aggiunge dinamismo ed energia. I cambi di tempo e le variazioni ritmiche mantengono l'ascoltatore coinvolto, mentre la chitarra continua a tessere melodie intricate che arricchiscono ulteriormente la composizione. L'assolo di chitarra, posizionato strategicamente verso la fine del brano, è un momento di pura maestria tecnica, che dimostra l'abilità del chitarrista e aggiunge un ulteriore strato di complessità alla canzone.
La produzione è impeccabile, con ogni strumento che trova il suo posto perfetto nel mix, creando un suono pieno e ricco che è sia potente che raffinato.
In conclusione, "Roses" dei Hand On Heart è un tributo magistrale agli anni '80, arricchito da elementi moderni che lo rendono rilevante per il pubblico contemporaneo. La band ha saputo fondere passato e presente in modo armonioso, creando una canzone che è destinata a diventare un classico nel loro repertorio.
Biografia
Space è il titolo dell'album d'esordio degli Hand On Heart, band formata a Montecatini Terme (PT) nel 2017 e dedicato all'hard rock, ma tutt'altro che principianti, viste le esperienze precedenti e attuali dei suoi componenti.
Alessandro Moschini e Sergio Leonetti hanno suonato negli anni '80 con i G.L.A.S., autori di un EP dal titolo Audax Vincit, Moschini suonò anche negli H.A.R.E.M., band guidata da Freddy Delirio (il tastierista dei Death SS )e nei Charisma, un gruppo hard rock progetto con testi in italiano fondato insieme a Matteo Panichi, batterista dei Damn Freaks.
C'è stato anche Sergio Leonetti da molti anni nella formazione degli Ontario, gruppo country pop/rock toscano con tre album all'attivo. Infine Niccoli e Moschini sono anche membri del duo acustico Coffee & Flowers, realtà musicale con due album nel curriculum. Il chitarrista inglese Christian Evans, in Italia dal 1998, ha suonato in diverse band locali.
From Space, un'opera con i piedi ben piantati nell'hard rock che si affermavano in mezzo tra gli anni Settanta e Ottanta grazie a gruppi come Van Halen, Def Leppard, Motley Crue, Kiss, Whitesnake e Bon Jovi (che sono quindi considerati tra le maggiori influenze della musica targata Hand On Heart), è già stato inciso il singolo Roses. Un gusto raffinato di ciò che troverete in questa nuova, entusiasmante uscita targata Metal Zone Italia.
La canzone ha vinto il terzo posto nell'edizione invernale delInternational World Songwriting Awards, precedendo gli artisti
che hanno ricevuto nomination ai Grammy e la band è recentemente diventato membro dell'ISSA (International, Singer-Songwriters Association), organizzazione con sede ad Atlanta, in U.S.A.
Ma se volete sapere davvero cosa troverete ascoltando Space, le parole di Alessandro Moschini sono le migliori presentazione:
“Siamo cresciuti con l’hard rock degli anni ’80, con la scena di Los Angeles.
Siamo stufi dell'AOR e dell'hard rock di quel periodo. Il nostro album è fatto dal cuore e parla quella lingua. Non ci interessa seguire la moda del momento, suoniamo solo la musica che amiamo”
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